I sofisti furono i primi a utilizzare l' esercizio del sapere come un vero e proprio mestiere.
Il termine "sofista" significa "sapientissimo".
Tra i filosofi contro questo movimento citiamo Platone e Aristotele.
Gli esponenti più significativi sono Protagora, Gorgia, Prodico, Ippia e Antifonte. Inoltre ci sono rappresentanti minori, gli eristi, che ne rappresentano la decadenza.
I sofisti si mossero intorno ad Atene nell' V secolo, esprimendo una libertà di spirito e un' attitudine a utilizzare in modo spregiudicato la ragione in tutti gli ambiti.
Il loro fine è quello del sapere, inteso come unico fondamento della virtù.
Questa virtù è una virtù adatta al nuovo clima culturale e al nuovo ambiente cittadino caratterizzato dalla democrazia.
La nuova virtù coincideva con la capacità di vivere in società, di saper partecipare a pubblici dibattiti, di essere in grado di convincere gli altri della propria idea, di assumere decisioni rapide e condivisibili.
I sofisti di dedicano a formare i giovani per renderli adatti alle nuove esigenze della vita sociale, mirando a offrire un sapere che abbia un risvolto pratico e operativo, cioè orientato al successo individuale.