giovedì 4 marzo 2021

La dottrina etica: l'anima, l 'amore e la virtù

 L' Etica di Platone

La speculazione di Platone muove da una fondamentale esigenza di rinascita spirituale dell'uomo, che per lui è base indispensabile per un rinnovamento della vita politica. Con la teoria delle idee egli supera il relativismo sofistico che a suo avviso è causa di ignoranza, errore, disordine psicologico e sociale. Il mondo del bene, e in particolare l' idea del Bene che rappresenta il vertice, è visto come una guida che attraverso la conoscenza, può arrivare a contemplarlo e trasferirne la perfezione nella propria vita e nella propria comunità.

Platone analizza i temi dell'anima e dell'amore, evidenziando il legame inscindibile dell'uomo con il mondo soprasensibile, gli obbiettivi del suo percorso terreno e le tracce di un destino ultraterreno che costituisce il fine di ogni vita.

Egli affronta il problema del senso della vita nel Gorgia, in cui confuta il sofista Callicle, affermando che l'unica vita degna di essere vissuta è quella improntata al bene e alla virtù.

Per Platone, l' anima è un vero e proprio principio spirituale, una sostanza incorporea affine alle idee e dunque immortale, prigioniera di un corpo da cui deve purificarsi attraverso la conoscenza.

L' immortalità dell'anima è per Platone una certezza che egli tenta di dimostrare con vari argomenti:

  • il primo si basa sulla reminiscenza, che implica la reincarnazione dell'anima; infatti, se è vero che nell'uomo esiste la possibilità di conoscere le idee, allora bisogna presupporre che l 'anima abbia conosciuto il mondo ideale prima della sua incarnazione e dunque che sia immortale
  • poi vi è il fatto che l'anima, proprio perchè capace di conoscere le idee, deve avere una natura loro affine, e quindi deve essere immutabile e ed eterna.
  • L'anima inoltre è connessa all'idea della vita: infatti in greco si definisce psychè ed è "ciò che, quando è presente nel corpo, è causa per esso di vivere, dandogli la possibilità di respirare e di refrigerarsi, ma appena essa si allontana, il corpo vien meno e muore" (Cratilo, 399e) 
Nella parte conclusiva del Fedone Platone affida al racconto mitologico la descrizione del viaggio delle anime nell'Ade, un viaggio che ha caratteri molto differenti a seconda che si tratti di anime "buone" o "cattive". L 'anima che si è macchiata di impurità in vita terrena andrà vagando fino a che non sia passato il tempo stabilito dalla legge della necessità,. L' anima temperata e saggia, che ha vissuto nella purezza, sarà accolta nella parte più alta del cielo (l'etere), che è la cosa più bella e pura.
Ciascuno è quindi responsabile della propria sorte, in quanto la condiziona con le scelte che prende. La filosofia rappresenta l' unica disciplina che può salvare l' uomo, perchè insegna la verità e il Bene.

Oltre all'anima razionale, Platone ammette anche un' anima irascibile, in cui risiedono le virtù del coraggio e dell'eroismo, e un'anima concupiscibile, sede degli istinti. L'anima razionale viene collocata da Platone nel cervello, quella irascibile nel petto e quella concupiscibile nelle viscere.
In questa tripartizione dell'anima è sottesa l'allusione a tre tipi di comportamento umano, rappresentati rispettivamente dagli uomini saggi, dai guerrieri e dagli uomini comuni e volgari.

Platone parla del mito del carro alato nel Fedro.
L' auriga, cioè la ragione, aiutato dal cavallo buono combatte una terribile lotta per sottomettere il cavallo cattivo e condurre in tal modo il carro sulla strada giusta, cioè verso la meta soprasensibile dell'iperuranio.
Questa metafora rappresenta la lotta tra pulsioni e desideri contrapposti: il desiderio carnale, le emozioni nobili, la ragione. Platone non nega la forza delle passioni, ma ritiene che sia compito della ragione ricondurle nella giusta direzione

L' amore viene poi trattato nel Fedro come la forza che permette all'anima di elevarsi dall'esperienza sensibile alla Bellezza ideale ed eterna.

Socrate parte dalla consapevolezza che quando ci si innamora si perde letteralmente la testa. L'innamorato era ritenuto una persona egoista e incostante, soggiogata dagli alti e bassi della sua passione: Socrate accetta questa tesi: l' amore è una pazzia, ma la pazzia non sempre è un male. L'amore per la bellezza è una dolcissima pazzia, perchè permette all'anima dell'innamoramento di percorrere tutte le tappe che la porteranno a riconquistare il mondo intelligibile.
Il primo gradino dell'itinerario d'amore è rappresentato dalla bellezza sensibile che colpisce l'anima e la accende di desiderio in quanto ravviva il ricordo della Bellezza ideale che essa ha contemplato nell'iperuranio.
Eros, per natura sempre insoddisfatto e desideroso di nuove e ardite conquiste, spinge l'anima umana ad andare oltre il mondo sensibile e fisico, dirigendola verso il mondo soprasensibile, dove potrà fare esperienza della scienza e del sapere intellettuale per tuffarsi, infine, nel "grande mare" della Bellezza divina ideale e assoluta.

Per Aristotele l' amore è radicato profondamente nella nostra natura e deve essere ricondotto al desiderio più genuino e profondo che alberga in noi: quello di ricomporre l' unità originaria perduta.
Anche nel Simposio, come è anche presente nel Fedro, l'amore appare il ponte tra il sensibile e l'intelligibile, una forza che permette di trascendere la condizione umana ed esprime nostalgia e tensione verso l'assoluto.

Platone accetta la tesi socratica secondo cui la virtù consiste essenzialmente nella conoscenza del Bene, ma va oltre e ne delinea una dottrina articolata e complessa.
Secondo il filosofo ci sono quattro virtù fondamentali:
  • la saggezza
  • la forza d'animo
  • la temperanza
  • la giustizia
Per Platone l' obbiettivo primario dell'uomo è quindi la conoscenza: essa consente di accedere alla contemplazione delle idee superiori e quindi di imitarne la perfezione nella propria vita.

L' ideale dell'uomo virtuoso è dunque per Platone colui che, come il filosofo, riesce a sollevarsi al di sopra della materialità per accedere al mondo dell'intelligibile, assimilandosi al divino da cui anima discende.

Domande:
P.160

  1. Il primo argomento che Platone usa a favore dell'immortalità si basa sulla reminiscenza, che implica la reincarnazione dell'anima; infatti, se è vero che nell'uomo esiste la possibilità di conoscere le idee, allora bisogna presupporre che l 'anima abbia conosciuto il mondo ideale prima della sua incarnazione e dunque che sia immortale. Poi vi è il fatto che l'anima, proprio perché capace di conoscere le idee, deve avere una natura loro affine, e quindi deve essere immutabile e ed eterna, Infine, l'anima inoltre è connessa all'idea della vita:infatti in greco si definisce psychè ed è "ciò che, quando è presente nel corpo, è causa per esso di vivere, dandogli la possibilità di respirare e di refrigerarsi, ma appena essa si allontana, il corpo vien meno e muore"
  2. Il viaggio conclusivo del Fedone sta a indicare come le anime, dopo aver lasciato il mondo terreno, subiscano delle penitenze come vagabondare da soli per lunghi periodi di tempo se in vita terrena si siano macchiate di impurità o di qualche colpa.
  3. L' auriga nel mito del carro alato rappresenta  la ragione, la quale aiuta il cavallo buono nella lotta contro il cavallo cattivo

P.164
1. L'amore viene visto da Platone come una forza mediatrice che consente di unire il sensibile e il soprasensibile. La Bellezza ideale rappresenta la bellezza contemplata dall'anima nell'iperuranio.
Il Bene è l'ideale di perfezione che l'uomo deve e può preseguire nella dimensione individuale e sociale.
2. Eros non è ne un dio ne un mortale perchè è sempre insoddisfatto e desideroso di nuove e ardite conquiste.
3. Per Platone la giustizia è la virtù più importante, che si  realizza nell' individuo quando ogni parte dell'anima svolge solo e unicamente la propria funzione, garantendo l' armonia del tutto

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