Oggi la scienza è un ben consolidato e organico complesso di conoscenze teoriche che riguardano
settori come la fisica, la biologia, la botanica, l' astronomia, la geografia, la medicina e altri ambiti.
Ogni scienza ha un oggetto specifico e pur ispirandosi a una comune mentalità sperimentale, ha una propria procedura metodologica.
Il termine tèchne (tecnica), comprendeva nell' antica Grecia, l' arte della trasformazione e dello sfruttamento del mondo naturale come anche la sua conoscenza. Nella società greca, chi possedeva le conoscenze padroneggiava quasi sempre l' arte del fare, cioè era esperto nella produzione degli oggetti.
I Greci furono i primi a dare il via alla ricerca scientifica, collegando l' esperienza e il ragionamento. Grazie al loro metodo riuscirono a creare connessioni durature tra i fenomeni osservati e elaborarono un solido sistema di conoscenza del mondo.
Dei fisici pluralisti, denominati cosi perché ammettono a fondamento dell' universo una pluralità di principi materiali, citiamo Empedocle, Anassagora e Democrito
Empedocle di Agrigento era un medico, poeta, taumaturgo e mago. Egli descrive la nascita dell' universo a partire dallo sfero, dove l' acqua, il fuoco, la terra e l' aria si mescolano. Questi quattro elementi rappresentano i quattro elementi primordiali. Questi principi sono eterni, immutabili e identici a se stessi.
Secondo Empedocle ci sono due forze cosmiche, l' amore e l' odio, che spingono gli elementi a separarsi. Mescolando o separando gli elementi, si ottiene tutto quello che è presente nell' universo. Dopo la disgregazione, segue sempre un processo di riaggregazione, così che la sfera torni ad essere uniforme. Infine l' esistenza per Empedocle costituisce un momento intermedio tra i due estremi di amore e odio.
Anassagora di Clazomene, considerato il primo vero scienziato, visse ad Atene per gran parte della sua vita, fino a quando non fu esiliato perché riteneva che il sole non fosse un dio, ma una massa infuocata. Anassagora trattava i fenomeni come effetti di cause naturali, e non come frutto di misteriose forze divine.
Anassagora elabora la teoria dei semi, particelle piccolissime di materia che danno origine alle cose visibili. Queste particelle differiscono per la qualità e sono infinitamente divisibili e infinite in quantità e numero. Egli afferma che "tutto è in tutto"( in ogni cosa troviamo i semi di ogni cosa).
Anassagora dice anche che all' inizio "tutto era uno", ossia che i semi erano confusi insieme. Poi attraverso il processo di differenziazione e separazione.
L universo è originato secondo lui da una forza chiamata intelligenza (noùs) che determina il movimento ed è la causa della separazione e composizione dei semi. L’intelligenza di Anassagora è un energia illimitata dotata di forza propria non mescolata ad altra cosa. La sua funzione consiste nel dare forma al caos indistinto originario.
L' intelligenza di Anassagora è illimitata, non mescolata ad altra cosa. La sua funzione è dare forma al caos originario, differenziando gli elementi. Secondo lui l’intelligenza ha generato un movimento vorticoso nel caos primordiale in cui tutti i semi erano congiunti in maniera confusa. Questo vortice ha prodotto così la separazione degli elementi opposti.
Democrito di Abdera affronta lo stesso problema di Empedocle e Anassagora con un visione materiale dell' universo, in cui gli elementi originari sono gli atomi, particelle indivisibili di materia. Gli atomi sono infiniti e identici tra loro dal punto di vista qualitativo, ma differiscono dal punto di vista quantitativo. Un esempio sono le lettere dell' alfabeto, le quali se vengono scambiate di posizione formano parole diverse con significati diversi.
Gli atomi sono, per Democrito, semplici, indivisibili, ingenerati ed eterni, uniformi, immutabili.
L' unica differenza dal punto di vista di Parmenide è che gli atomi si aggreghino e separino dando origine al mutevole spettacolo del mondo visibile.
Democrito doveva riconoscere anche l'esistenza del vuoto, il non essere: il vuoto è il nulla assoluto in cui gli atomi si muovono.
Il movimento è affidato al caso, un moto vorticoso e caotico.
In sintesi, la concezione del mondo di Democrito si presenta come:
- meccanicistica, poiché tutti i fenomeni vengono spiegati mediate processi fisici e quindi meccanici senza ricorso ad alcun principio esterno alla natura
- deterministica, perché tutto ciò che avviene nell'universo è retto dalla ferrea legge della necessità, cioè è "determinato" da una causa necessaria
- materialistica, in quanto non ammette altra realtà se non la materi
- atea, perché esclude ogni ipotesi di Dio.
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