venerdì 28 maggio 2021

La logica

 La logica occupa un posto in primo piano nella filosofia di Aristotele.

Egli usa il termine "analitica", che allude all' arte di scomporre il ragionamento  nei suoi elementi costitutivi, per valutarne la correttezza.

La logica studia le regole che rendono corretta "l' inferenza", ossia il passaggio da premesse conosciute e affidabili a una conclusione nuova e valida.

L' Organon è una raccolta di trattati che pur non essendo di Aristotele, rispecchia la concezione aristotelica della logica come una materia preparatoria per lo studio delle scienze e della filosofia.

Questa disciplina è lo strumento che regola l' arte di ragionare e costituisce la base su cui le scienze basano i propri discorsi.

La logica è quindi lo studio della struttura del pensiero razionale, ossia l' anialisi del pensiero visto come unico mezzo per raggiungere la verità.

La logica aristotelica non è una disciplina formale, ossia orientata solo alla forma del ragionamento, perchè si propone di cogliere la verità delle cose.


I concetti sono le unità minime dei ragionamenti dotate di significato ed esprimono la natura o "essenza" delle cose, Sono gli oggetti dei discordsi, ossia rappresentano quegli elementi che vengono uniti o disgiunti nelle varie proposizioni delle frasi.

Ogni concetto contiene in sè concetti particolari ed è contenuto a sua volta un concetto più universale, il che equivale a dire che da un lato può essere considerato un genere, ossia una classe generale in cui si collocano diverse specie, dall' altro lato può essere considerato una specie di un genere superiore.

Per Aristotele, gli elementi che permettono di elaborare una "definizione" dei concetti sono:

  1. il genere prossimo, cioè il genere in cui il concetto può essere classificato sulla base delle sue caratteristiche essenziali e intuitive
  2. la differenza specifica, ossia la differenza del concetto rispetto agli altri concetti dello stesso genere

Aristotele analizza anche le proposizioni dichiarative, frasi in cui affermiamo o neghiamo qualcosa di qualcos'altro, che possono essere:
  • universali  affermative
  • universali negative
  • particolari affermative
  • particolari negative
Inoltre, analizza i ragionamenti deduttivi o sillogismi, che da premesse universali inferiscono conclusioni particolari che possono essere valide ma false se l' interferenza è formalmente corretta ma le premesse sono false; o validi ma veri se l' interferenza è formalmente corretta e le premesse sono vere.



sabato 22 maggio 2021

La Poetica

 La Poetica è un' opera tramandata incompleta, scritta probabilmente con una finalità didattica e forse destinata a essere integrate alle lezioni orali di Aristotele.

Si posseggono oggi le parti dedicate alla poesia epica e tragica e sono perdute le parti riguardanti la commedia.

L' arte, in breve, è:

  1. un'attività libera
  2. un'attitudine naturale dell' uomo
  3. fonte di diletto perché è un modo privilegiato di conoscere la realtà
Per il filosofo l' arte è un'attività che imita la natura o i fenomeni sociali e storici attraverso varie modalità espressivi, come la pittura, la poesia, la parola, la musica e il suono.
Per Aristotele, l' arte è imitazione, ma che non presenta connotazioni negative.
L' imitazione realizzata dall' arte è una forma di conoscenza prossima alla filosofia e superiore alla storia.
La poesia imita le azioni e gli eventi del mondo reale in un mondo particolare, trascrivendo i fatti in uno spazio strutturato e ordinato, quello dell' opera letteraria, e quindi conferisce al materiale da cui si ispira un ordine logico.
Tale logica è identificata nell':
  1. inizio
  2. sviluppo
  3. conclusione
Ricapitolando, l' arte è positiva nella formazione dell' uomo, perché ha principalmente due funzioni:
una funzione conoscitiva, che descrive la realtà elevandola a un grado maggiore di universalità , infatti mira non al vero ma al verosimile e trascrive i fatti inserendoli in un disegno unitario, ordinato e completo.
Per questi motivi è una forma di conoscenza superiore alla storia e prossima alla filosofia.
Inoltre, l' arte ha funzione catartica, ossia purifica l' animo dalle passioni negative.


giovedì 13 maggio 2021

La metafisica

 La metafisica è la scienza fondamentale perchè si occupa delle caratteristiche universali dell'essere.

Platone pensava che le idee fossero superiori alle cose e al mondo sensibile. Infatti le cose erano viste come mutevoli e imperfette e quindi fonte di errore e inganno, mentre le idee immutabili e perfette, rappresentavano il vero essere.

La metafisica ha come oggetto l' essere in quanto essere e la domanda fondamentale da cui muove è "che cos'è l' essere dell' ente"?

L' essere per Aristotele non ha un unico significato, ma presenta una molteplicità di aspetti e categorie, che sono:

  1. la sostanza
  2. la qualità
  3. la quantità
  4. la relazione
  5. il luogo
  6. il tempo
  7. l' agire 
  8. il patire
  9. lo stato
  10. la situazione
Solo la prima delle categorie rappresenta "l' essere dell'ente", le altre i modi di essere.


La sostanza è l' individuo concreto, il "questo qui", definiti sostanze prime, in  quanto esistono in modo autonomo e fungono sempre e soltanto da oggetti.

Dal punto di vista ontologico le sostanze sono i soggetti reali in cui ineriscono le varie proprietà
Dal punto di vista logico, le sostanze sono i soggetti logici i quali "reggono" i vari predicati ( le categorie come modi in cui si predica l' essere)

La materia è l' elemento che viene plasmato dalla forma, il materiale indeterminato che solo grazie alla forma assume una configurazione particolare.
La sostanza viene ora vista come natura essenziale in virtù della quale una cosa è proprio quella cosa e non un'altra.

La sostanza è sinolo di materia e forma, dunque è soggetta al mutamento che è passaggio dall' essere in potenza all' essere in atto.


La sostanza è l' essenza o struttura immanente e necessaria delle cose distinta dagli accidenti che sono le qualità estrinseche e contingenti della sostanza

giovedì 8 aprile 2021

Domande P.208

  1.  b. Dopo la prima navigazione, non soddisfatto, ha intrapreso la seconda
  2. c. Esse sono i criteri di verità delle cose e la loro causa
  3. a. Il bene è visto come valore supremo a cui tutti si ispirano
  4. le idee sono eterne, incorruttibili e immutabili
  5. .
  6. .
  7. i cinque generi somi sono l' essere l' identico il diverso la quiete e il movimento
  8. .
  9. b. l' anima si ricorda le idee con cui era in contatto
  10. c. ossia le supposizioni prive di fondamento reale
  11. b,. analizza le idee e coglie le possibili relazioni
  12. L' idea che l' anima piò conoscere le idee in quanto ha potuto contemplarle prima
  13. Secono il dualismo gnoseologico il mondo perfetto delle idee è oggetto di una conoscenza stabile e universale, che coincide con la scienza.
  14. Platone vede 4 tappe della conoscenza, la congettura, la credenza la ragione scientifica e l' intelligenza filosofica
  15.  Il metodo dialettico ha il compito di ricostruire la trama delle possibili connessioni tra le idee: ossia di comprendere l' articolazione del mondo ideale
  16. b. l' anima è  prigioniera di un corpo dal quale si purifica attraverso la conoscenza
  17. .
  18. b.
  19. .
  20. l' anima ha 3 parti: razionale, irascibile e concupiscibile. rispettivamente sono utilizzate dagli uomini saggi, gli uomini guerrieri e gli uomini comuni
  21. Eros è filosofo percjè di natura intermedia tra la ricchezza e la povertà, tra sapienza e ignoranza, tra dei e uomini e quindi amante della sapienza
  22. l' ideale dell' uomo virtuoso è la conoscenza
  23. .
  24. a
  25. b. perchè se sale di classe una persona che non ha le competenze necessarie, lo stato cade in rovina
  26. c. l' arte è vista come imitazione di imitazione, quindi una copia sbiadita della realtà
  27. la virtù di adempiere bene il proprio compito di cittadino
  28. le quattro forme di governo sono la timocrazia, l' oligarchia, la democrazia e la tirannide
  29. Il giovane iniza a studiare allìetà di 7 anni la ginnastica e la musica e la matematica. Poi lo studente impara a stimolare le capacità di astrazione, memoria e penetrazione logica. A 18 anni viene avviato al servizio militare e dopo 2 anni si accosta allo studio delle scienze. A 30 anni poi inizia a studiare la filosofia.
  30. .
  31. .
  32. a. perchè il modello del Bene rappresenta il migliore modello possibile di mondo
  33. b. i fili di ferro sono rigidi, mentre quello di oro è flessibile e migliore di tutti
  34. platone intende che la suddivisione del tempo non esisteva prima della formazione del cielo ma che è stata voluta dal demiurgo per dare ordine al corso degli eventi naturali e umani
  35. .
  36. .
  37. .



    1. All inizio vita politica destinato da famiglia. Ambizioni che aveva sono state frustate. assistito a governo trenta tiranni, e ritorno alla democrazia ma non come quella di prima. Socrate morto in quel periodo.Condanna formato vuoto spirituale in platone, facendo pedere fiducia in umani. tuttavia, questo evento ha provocato cambiamento positivo, ha reso chiaro obbiettivo pringiciape della sua ricerca filosofica: ottenere certe zze conoscitive, al fine di indicare ai cittadini la strada da intraprendere per uscire da crisi spirituale e politica

mercoledì 24 marzo 2021

Domande

 Domande:

natura dualistica dell'uomo

1. Platone arriva alla conclusione che come esistono due piani dell essere, uno visibile e uno invisibile e intelligibile, cosi nell uomo, il corpo raprpesenta la parte visibile e mortale mentre l'anima quella invisibile e mortale.

Il corpo deve accontentarsi di ciò che è mutevole,incostante e perituro, mentre l'anima è capace di conscere l'essere    nei suoi caratteri di eternità e immortalità.

quando l'anima si fa condizionare dal copro, allora è fuorviata dalla sua vera natura, infatti va per sentieri che la rendono incostante come le cose a cui si appiglia. Invece, se non si fa ingannare, si dirige verso la verità.

L'anima è immortale e destinata a ricongiunersi con gli dei. per questo cerca dis paccare dal corpo che ha natura differente. La morte rappresenta il tentativo d sottomettere alla ragione le passioni e gli istinti e cioè di liberarsi dalla corporeità per ascendere al mondo ideale. Per il filosofo la morte rappresenta il momento in cui pio contemplare il divino


p.178
2. Il modello di Stato di Platone è utopico perchè non è mai esistito.
3. Le tre classi sociali sono 
  1. La classe dei governanti
  2. La classe dei guerrieri 
  3. La classe dei lavoratori
i governanti devono essere dotati di saggezza, i guerrieri di coraggio e i lavoratori di temperanza.
4. L' aristocrazia del filosofo indica una forma di governo giudata dai "migliori", cioè coloro che possiedono la capacità di guidare gli uomini.

p.182
1. Il giovane iniza a studiare allìetà di 7 anni la ginnastica e la musica e la matematica. Poi lo studente impara a stimolare le capacità di astrazione, memoria e penetrazione logica. A 18 anni viene avviato al servizio militare e dopo 2 anni si accosta allo studio delle scienze. A 30 anni poi inizia a studiare la filosofia.
2. La matematica è lo strumento principale della conversione dell' anima, la quale staccandosi dalla sensibilità,, si eleva alla luce delle idee. Essa è quindi scienza propedeutica alla filosofia.

p.184
1. L' arte non rappresenta la verità assoluta ma la realtà sensibile, che è a sua volta immagine del modello ideale, per questo l' arte è imitazione dell imitazione.

P. 186
1. In questo brano Socrate espone i motivi della sua delusione politica e auspica che il governo venga affidato ai filosofi.
2. I principali avvenimenti sono la guerra del Peloponneso, il governo dei Trenta tiranni e la sconfitta ateniese del 404 da parte degli Spartani.
3.
4. Secondo Platone, il governo dovrebbe esser affidato ai filosofi, gli uomini migliori in quanto hanno seguito un lungo e selettivo percorso formativo che li ha portati alla contemplazione del Bene.

P.189
1. I prigionieri incatenati possono vedere le ombre degli oggetti di ogni sorta che vengono messi affianco al muro per proiettare le ombre sulla parete che i prigionieri guardano
2. Il prigioniero deve prima soffermarsi sui riflessi perchè non è ancora abituato a vedere la luce e il Bene.
3. Questo mito è un'allegoria della condizione umana e della funzione etico-politica della filosofia.
4.

p.191
1. Se il progioniero ritornato nella caverna sarebbe oggetto di derisione perchè i prigionieri non riconosceranno la verità delle parole del prigioniero uscito
2. Deve aver contemplato l' idea del bene
3. Bisogna portare rispetto a coloro che appaiono "turbati" perchè passano dalla luce alla tenebra e dalla tenebra alla luce.
4.
5. Il sigificato di questa allegoria intende come una persona che scopre la vera natura del governo vedendo la luce viene disprezzato da coloro che non hanno visto il bene e che credono a qualcos altro.



Pagina 197
  1.  Il demiurgo è un divino artefice, che decide di dare ordine a quel mondo caotico per renderlo migliore.
  2. Nel Timeo si afferma che con la mescolanza di necessità e intelligenza si è tornati dal caos all'ordine
  3. Per Platone il tempo è un immagine mobile dell'eternità, ossia che il tempo è stato voluto dal demiurgo per dare ordine al corso degli eventi naturali e umani.
Pagina 200

  1. Con le leggi emerge la preoccupazione fondamentale del filosofo: evitare che il conflitto tra le classi sociali assuma caratteri tali da decretare la fine dello Stato.
  2. Le leggi hanno funzione costrittiva e educativa: da una parte prescrivono fin dei particolari quale deve essere la migliore condotta dei cittadini, dall' altra aspirano a essere una giuda per i giovani che diventeranno bravi cittadini.
  3.  Nella Repubblica si sosteneva la comunione delle donne e dei beni, a differenza della città fortezza dove i matrimoni sono riconosciuti.
Pagina 203

  1. Il demiurgo era buono, e in un buono nessuna invidia nasce per nessuna cosa.
  2. Il suo obbiettivo è che tutte le cose fossero buone e nessuna cattiva. Egli prese quanto c'era di visibile che non stava quieto, ma si agitava sregolatamente e disordinatamente, e lo ridusse dal disordine all'ordine.
  3. Il demiurgo infonde un anima nel mondo perchè ragionando trovò che delle cose visibili, se si considerano nella loro interezza, nessuna, priva di intelligenza, sarebbe stata mai più bella di un altra, che abbia intelligenza, e che era impossibilie che alcuna cosa avesse intelligenza senza anima.
  4. Il termine demiurgo indica una divinità buona e intelligente in cui non c'è invidia, ma solo desiderio di far partecipi gli uomini della propria virtù.

Pagina 204

  1. I beni sono classificati con una gerarchia di valori, che il legislatore deve rispettare quando redige la costituzione dello Stato
  2. Il legislatore si occupa dell'educazione dei cittadini, incoraggiando i comportamenti positivi e disincentivando  quelli negativi.

La cosmologia e il fondamento delle leggi

 Platone si interroga sul bisogno di unità e di ordine, che aveva già esplorato come somma aspirazione dell'anima e della città ideale.

Egli arriva a pensare il mondo naturale come "cosmo", che, per quanto inferiore rispetto al mondo delle idee eterne e incorruttibili, è fatto a immagine e somiglianza di quello. In questa riflessione viene ad attenuarsi notevolmente la separazione tra il mondo ideale e quello naturale.

Il Timeo narra la storia dell'origine dell' universo. Egli ammette che sta raccontando un mito: non mira a fornire una spiegazione scientifica e rigorosa del mondo fisico, ma una descrizione altamente probabile.

All' inizio il mondo era soltanto disordine e caos, caratterizzato da un continuo movimento. Questo disordine era in contrasto con il mondo illuminato dal Bene, che tendeva a diffondere la sia luce su ogni cosa.

Ecco allora che compare  un "divino artefice" chiamato demiurgo, che decide di dare ordine al mondo per renderlo migliore e vivibile.

La materia caotica viene modellata da questa divinità, che però non ne è il creatore. Il demiurgo dà forma alla recalcitrante materia disordinata, trasformando il caos in un armonioso organismo vivente dotato di un'anima: il cosmo.

Quest'anima, denominata "anima del mondo", avvolge l' universo come in un grande abbraccio ed è la dominatrice invisibile dei corpi e delle cose.

La necessità è la natura, il caso, la fortuna, il limite, la materia, le passioni e gli istinti, in una parola tutto ciò che è dato e non deriva dalla scelta libera. L'intelligenza invece designa la ragione, la scienza, la conoscenza e quindi ciò che proviene dallo spirito. Nel timeo si dice che l' universo è stato costruito attraverso la mescolanza delle necessità, cioè la materia primordiale priva di forma, e dell'intelligenza che ha forgiato tale materia, riportando il caos all'ordine.

Il demiurgo cercò di rendere il cosmo ancora più bello e simile al mondo ideale ed eterno al quale si era ispirato. Egli pensò di creare il tempo, che è "un immagine mobile dell'eternità". Per Platone la suddivisione del tempo è stata voluta dal demiurgo per dare ordine al corso degli eventi naturali e umani.

Il tempo imita l' eternità, vale a dire il perenne "è" del presente. Il demiurgo ha collegato il tempo al moto regolare degli astri.

Si può dire che il divino artefice abbia realizzato gli astri proprio per il bene degli uomini. infatti, essi servono a identificare l' alternarsi del giorno e della notte e a calcolare il trascorrere dei mesi e degli anni, vale a dire a misurare il tempo.

Per Platone c è una grande affinità tra gli astri e l' anima degli uomini. Infatti le anime furono prodotte in un numero pari a quello degli astri. Il dio abbinò ciascuna anima a ciascun astro, quindi le pose su questi esseri divini come su un veicolo, affinché potessero viaggiare nell'universo e conoscere le sue leggi, tra cui quella secondo la quale quando il dio innesterà le anime dei corpi, producendo gli uomini allora esse dovranno dominare le passioni che scaturiranno da tale unione. Le anime che riusciranno a dominarle, vivranno bene e nella giustizia il loro tempo assegnato. Quelle che saranno dominate, vivranno nell'ingiustizia. Alla morte del corpo si reincarneranno in corpi sempre meno perfetti, fino a quando non si saranno purificate. Le anime "rette" invece faranno ritorno alla loro sede naturale,  ossia l' abitazione dell' astro e vivranno felicemente.

Queste teorie formano come una religione astrale. Essa assegna al Bene una precisa collocazione, situandolo negli astri. Per questo motivo questi ultimi sono considerati divini: nel loro movimento circolare vi è il segno inconfondibile della perfezione del Bene supremo.

Qua possiamo intravedere il progetto di vita di Platone: cercare una risposta alla domanda sulla giustizia.

Tra il Timeo e le Leggi si può cogliere una continuità ideale: Platone mira a trasferire anche nelle società quell'ordine armonioso che regola il mondo.

Le Leggi non sono viste come in contrasto con il precedente progetto politico di Platone. Infatti in esse continua a campeggiare la preoccupazione fondamentale del filosofo: evitare che il conflitto tra le classi sociali assuma caratteri tali da decretare la fine dello Stato, e tentare di costruire una società ordinata, dove la giustizia trionfa.

Le leggi hanno funzione costrittiva e educativa: da una parte prescrivono fin dei particolari quale deve essere la migliore condotta dei cittadini, dall' altra aspirano a essere una giuda per i giovani che diventeranno bravi cittadini.

Il mito contenuto ne libro delle Leggi paragona l' uomo a una marionetta. Immaginiamo che ciascuno di noi sia come un burattino, costruito dagli dei e sostenuto da tanti fili, che però sono ingarbugliati come in una grande matassa. I fili sono le nostre passioni; essi ci strattonano, portandoci in direzioni opposte e facendoci fare comportamenti contrastanti. Tuttavia esiste un filo capace di condurci sempre e solo alla virtù: è il sacro filo d'oro della ragione, ossia la legge comune dello Stato. Gli altri fili sono di ferro e quindi rigidi, mentre quello di oro è flessibile ed è il migliore di tutti. I cittadini possono seguire questo filo grazie a una corretta educazione che li guida verso la virtù e la giustizia.

Il filo d'oro è quello di sophia, la saggezza della vita, che stabilisce cosa è bene e cosa è male. La ragione è per l' uomo la giuda più sicura sulla via della civiltà. Inoltre la ragione umana è anche il riflesso della ragione divina che governa il cosmo.

Le leggi sono l' articolazione concreta e pratica della ragione e dell'ordine cosmico.

Esse sono utili in quanto la società è corrotta e gli uomini sono imperfetti. La legge serve a soccorrere la natura umana, che deve fare i conti con le passioni. Il filo d'oro della legge deve mostrare come bisogna comportarsi nella vita di tutti i giorni, ma dovrà essere anche generale da valere per tutti. L' importante è che in uno Stato la legislazione sia coerente con le virtù della saggezza e della giustizia e che abbia un solido fondamento, che l' ultimo Platone vede nella religione.

Si tratta di una religione filosofica, la quale postula la fede un una divina intelligenza che tutto regge secondo l' ordine matematico della misura e dei numeri e che si esprime nell'eterno percorso regolare degli astri.

La nuova città disegnata dalle Leggi è una città fortezza, sia per le caratteristiche strutturali sia per quelle culturali. Si tratta di un piccolo insediamento, difeso dalle abitazioni dei cittadini disposte a circolo, a costituire un baluardo morale e architettonico agli attacchi esterni.

Essa ha un ridotto numero di cittadini, che deve essere mantenuto stabile con una politica di controllo dei matrimoni e delle nascite. Il matrimonio e la famiglia vengono ora riconosciuti, ma il loro unico scopo è quello della procreazione. Viene fissata anche l' età per i matrimoni che per la ragazza varia dai dodici ai venti anni e per il giovane dai trenta ai trentacinque anni. tra i doveri della coppia c'è innanzitutto quello di offrire allo Stato figli di bell'aspetto e di buona educazione, curando in modo particolare la fase di vita precedente la procreazione, che deve essere sana dal punto di vista sia igienico sia morale.

Nella Legge si sostiene che vanno banditi i comportamenti che mettono a rischio la serenità della vita. Da questo punto di vista, il modello migliore è quello della città di Sparta.

A garanzia dell'ordine Platone istituisce i "Custodi della legge", organo che vigila il rispetto della legislazione da parte dei cittadini, magistrati e funzionari dello Stato. Per Platone quindi la legge è unica regina della vita della città.

martedì 9 marzo 2021

La visione politica e il problema educativo

 Secondo Platone, il modello di giustizia che presiede alla vita morale dell'individuo è lo stesso che regola la vita ordinata dello Stato, in quanto quest'ultimo non è altro che lo specchio dell'uomo e della sua anima.

Nella prospettiva platonica non è possibile immaginare l'uomo come un individuo slegato dalla comunità di appartenenza; è per questo che la saggezza, il coraggio, la temperanza e la giustizia, individuate da Platone come le quattro virtù fondamentali dell'individuo sono attribuite alle diverse classi sociali che compongono lo Stato.

Platone è convinto che l' uomo si realizzi pienamente soltanto come cittadino, cioè membro della propria città. L' uomo giusto, misurato ed equilibrato non è propriamente tale se non in relazione con gli altri uomini, costituendo la città ben governata o politèia.

Per capire la giustizia, il filosofo suggerisce di seguirlo nell'elaborazione di un modello di Stato perfetto, in cui ogni componente sia in armonia con le altre e in cui siano assicurate. Questo stato utopico può servire come punto di riferimento per i cittadini e i politici.

Questo modello di Stato è strutturato in tre classi:

  1. La classe dei governanti  (a cui è affidato il comando della città)
  2. La classe dei guerrieri (a cui è demandata la difesa militare)
  3. La classe dei lavoratori (a cui è affidato il compito di provvedere ai bisogni materiali)
Ogni classe deve uniformare il proprio comportamento a una specifica virtù: i governanti devono essere dotati di saggezza, i guerrieri di coraggio e i lavoratori di temperanza.
La giustizia è la virtù di adempiere bene il proprio compito di cittadino. essa consiste nello svolgere il proprio ruolo con scrupolo e onestà, senza superare i limiti della funzione in cui si è preposti.

Lo Stato di Platone è un regime "aristocratico", in cui il governo della città è affidato ai "migliori", cioè coloro che possiedono la capacità di guidare gli uomini. Platone criticò più volte la democrazia come una delle forme di degenerazione dello Stato. Questa posizione però non deve essere fraintesa. Il modello aristocratico di Platone non si fonda sulla difesa del privilegio economico o sociale, bensì sul valore assoluto che  nel sistema platonico vengono a rivestire la conoscenza e la dedizione al bene comune. In pratica Platone propugna un'aristocrazia dello spirito e della ragione. Il governo deve essere affidato ai migliori, che per lui sono i filosofi, che conoscono il Bene e sanno distinguere il vero dal falso.

La forma di governo migliore è l'aristocrazia, in cui la giustizia  è assicurata nel modo più soddisfacente e completo.. Essa però non esiste in concreto.
I governi esistenti sono da considerarsi forme più o meno distanti dal modello, secondo una scala di valori che annovera quattro regimi politici, suddivisi in ordine di crescente degenerazione:
  1. La timocrazia
  2. L'oligarchia
  3. la democrazia
  4. La tirannide

La timocrazia è il governo degli uomini che pongono al vertice della considerazione l' onore, non la sapienza.
L' oligarchia è il regime fondato sul censo, in cui solo chi è ricco ha potere e i poveri non hanno diritto ad accedere ai posti di comando
Nella democrazia la grande massa dei poveri prevale sui ricchi e si impadronisce del potere. L'individualismo, l' anarchia e la sfrenata libertà prevalgono nella democrazia.
La tirannia è la forma di comando più spregevole, in quanto il tiranno, una volta preso il potere con la forza, è costretto a liberarsi di ogni persona saggia e intelligente, per circondarsi da gente sempre più vile.

Le uniche persone in grado di ricondurre a unità le forze delle classi sociali, evitando il conflitto sociale, sono i filosofi, in quanto sono per definizione dediti allo studio e alla conoscenza razionale.
Per Platone, l' uomo d stato deve possedere la scienza vera, che si consegue attraverso la ricerca razionale. Il criterio fondante di ogni progetto educativo è l' aspirazione al Bene.
La filosofia si poteva studiare solo dopo i trent'anni.

Secondo il mito della caverna, gli esseri umani sono come prigionieri incatenati fin dalla nascita in una caverna e costretti a guardare verso la parete do fondo. Dentro la caverna si apre verso la luce, con un fuoco che brucia a una certa distanza. Tra il fuoco e i prigionieri c'è un muro sottile e asso. Dietro passano delle persone che portano statue , figure di animali, vasi e altri oggetti fabbricati in legno o pietra, facendoli sporgere al di sopra del muretto. I prigionieri vedono solo le ombre di tali oggetti.
Se un prigioniero, liberato dalle catene, si alzasse e iniziasse a camminare verso la luce, riterrebbe ancora che la realtà siano le ombre. Se poi uscisse dalla caverna, soffrirebbe per la luce abbagliante del sole.
Ma se si adatta alla nuova visione, potrà vedere le immagini delle cose riflesse nell' acqua e le cose stesse, la luce degli astri, la luna, il cielo di notte e infine il sole.
Dopodiché il prigioniero sente il dovere di salvare i suoi compagni dall'ignoranza e farli partecipi delle verità che ha potuto contemplare.

Il mito è un'allegoria della formazione del filosofo e del destino a lui riservato nella società corrotta.
La caverna rappresenta il mondo sensibile. Il prigioniero che si libera rappresenta il faticoso itinerario educativo del filosofo.

Platone reputa necessaria la presenza di arto come la poesia, il mimo, la danza ecc. nell curricolo formativo del giovane; la poesia e l'epica possono affinare lo spirito e stimolare all'amore per le virtù eroiche e per i valori della propria città.

L' arte è "imitazione di imitazione", una copia sbiadita e spesso deformante della realtà.
Essa è diseducativa perchè propone in molti casi modelli non eticamente positivi e allontana dal vero che risiede nel mondo ideale.

La polemica platonica può essere sintetizzata nei seguenti punti:
  1.  L' arte è diseducativa perchè propone modelli di comportamento immorali
  2. L' arte allontana dal vero perchè è "imitazione di imitazione"
  3. L'arte è frutto della divina ispirazione, che avvince l'anima dell'artista e attenua la sua capacità di giudizio


La logica

 La logica occupa un posto in  primo piano nella filosofia di Aristotele. Egli usa il termine "analitica", che allude all' art...